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Visualizzazione dei post con l'etichetta mario incudine

Premio Tenco, tre siciliani in finale

Premio Tenco, tre siciliani in finale. Eccoli: il cantautore ennese Mario Incudine, l'artista siciliano Lorenzo Urciullo in arte Colapesce e la band catanese dei Lautari. Incudine concorre con il suo ultimo album: "Italia talìa". Colapesce, concorre invece nella sezione«opera prima» con il disco "Un meraviglioso declino". Con l'album "C'era cu c'era" sono in corsa, insieme con Incudine, per il riconoscimento all’«album in dialetto». Incudine e i Lautari si confronteranno, nelle finali del 16 e 17 novembre prossimo a Sanremo, con Enzo Avitabile, Lou Dalfin e Raiz & Radicando

Mario Incudine ha vinto il Festival della canzone siciliana

Mario Incudine è il vincitore il Festival della canzone siciliana con il brano "SALINA" Mario Incudine è il vincitore della decima edizione del Festival della nuova canzone siciliana. Il risultato è arrivato a sorpresa ieri notte nel corso della finalissima del concorso che dallo scorso gennaio ha portato sul palcoscenico del teatro Abc di Catania e in diretta su Antenna Sicilia e Sicilia Channel trenta artisti isolani e le loro canzoni scritte rigorosamente in lingua siciliana, accompagnate dalla conduzione di Salvo La Rosa e le gag del comico Litterio.  Incudine e la sua band erano stati i primi ad esibirsi all’apertura ufficiale del festival e ieri sono stati gli ultimi a scendere dal palco: hanno conquistato il pubblico e la giuria di qualità composta da dieci membri e presieduta dall’attrice Fioretta Mari (professoressa di recitazione anche alla scuola di Amici di Maria de Filippi) con la a canzone “Salina”, composta da Mario appositamente per il festival e arrangiata a

Mario Incudine ed il gruppo di musica popolare “Terra”

Il gruppo di musica popolare “Terra”, diretto da Mario Incudine, nasce con l’intento di rivalutare il patrimonio poetico e musicale siciliano attraverso la rilettura di vecchi canti con nuovi arrangiamenti e sonorità interetniche che mettono in evidenza, grazie all’uso di strumenti tipici quali, mandolino, mandola, bouzouki, tammorre, zampogne e flauti, la stratificazione culturale di cui la Sicilia è stata protagonista nei tempi. Grazie all’esperienza di una pluriennale attività concertistica nei teatri e nelle piazze in Italia e all’Estero, il gruppo porta in concerto uno spaccato della vita siciliana alternando canti d’amore, preghiere, canti di lavoro tradizionali a brani di propria composizione, mescolando tradizione e innovazione in un “sound” che coinvolge direttamente pubblico ed esecutori. Ripercorrendo idealmente le rotte del “mare nostrum”, in un susseguirsi di emozioni e sensazioni di una musica senza tempo, intervallata da danze tradizionali, i dieci musicisti danno vita a