di Nicolo' Piccione
E' la rappresentazione paradossale di una Divina Commedia rivista e riadattata alla realtà siciliana di oggi, con i suoi Inferno, Purgatorio e Paradiso.
Dante e Virgilio sono accolti nell'Antinferno,popolato qui dagli omertosi, "gente che sa,vede,conosce... ma si volta dall'altra parte." Successivamente i due attraverseranno la Vucciria (girone golosi), la Favorita (lussuriosi) e infine, "la macchia più nera", i mafiosi. La rappresentazione evidenzia come siano i Siciliani stessi che spesso si autocondannino, preferendo la triste serenità di un Inferno anonimo all'eroica, ma impegnativa, felicità di un Paradiso glorioso.
..disposti in due file, l'uno di fronte all'altro, vi sono due gruppi di persone. Essi sono i pentiti di essere emigrati e i pentiti di non essere emigrati. L'atteggiamento è quello del tipico siciliano diviso tra rifiuto per la propria realtà e allo stesso tempo sfrenato amore per essa.
E' Beatrice a dare un messaggio di speranza: le cose possono cambiare, credendo in sé stessi, nella propria anima e nella propria terra.
Ed in ultimo anche Dante pensa: "Nel mezzo del cammin di nostra vita mi ritrovai per una selva oscura... ma poi uscimmo a riveder le stelle".
E' la rappresentazione paradossale di una Divina Commedia rivista e riadattata alla realtà siciliana di oggi, con i suoi Inferno, Purgatorio e Paradiso.
Dante e Virgilio sono accolti nell'Antinferno,popolato qui dagli omertosi, "gente che sa,vede,conosce... ma si volta dall'altra parte." Successivamente i due attraverseranno la Vucciria (girone golosi), la Favorita (lussuriosi) e infine, "la macchia più nera", i mafiosi. La rappresentazione evidenzia come siano i Siciliani stessi che spesso si autocondannino, preferendo la triste serenità di un Inferno anonimo all'eroica, ma impegnativa, felicità di un Paradiso glorioso.
..disposti in due file, l'uno di fronte all'altro, vi sono due gruppi di persone. Essi sono i pentiti di essere emigrati e i pentiti di non essere emigrati. L'atteggiamento è quello del tipico siciliano diviso tra rifiuto per la propria realtà e allo stesso tempo sfrenato amore per essa.
E' Beatrice a dare un messaggio di speranza: le cose possono cambiare, credendo in sé stessi, nella propria anima e nella propria terra.
Ed in ultimo anche Dante pensa: "Nel mezzo del cammin di nostra vita mi ritrovai per una selva oscura... ma poi uscimmo a riveder le stelle".